
In Casentino ancora dopo tanti secoli "La Panina di Pasqua" si prepara ancora. Un impasto dal profumo di spezie (Cannella, Noce, Moscata Pepe) insaporito dalle uvette, dalle uova, dall'oilo di frantoio e dallo zucchero nella versione dolce, arricchito di ciccioli e strutto o unto di soprassata, grasso che "cola" dallo squisito salume di produzione locale, in quella salata. La base però è sempre quella del pane e la cottura avviene nei classici forni a legna dopo circa due o tre ore di lievitazione. Ha una forma tondeggianate circa 20 0 30 cm ma volte si trova anche nella forma allungata. "La Panina" ancora oggi viene prodotta con metodi artigianali e le ricette sono tantissime poichè ogni famiglia ha la propria tradizione che tramanda da generazione in generazione. La produzione e soltanto locale (per pochi eletti!) consigliato l'assaggio di quella prodotta dal "Forno di Salutio" della famiglia Cipolleschi a Castel Focugnano (AR). A
Subbiano era tradizione per Pasqua, Lunedì dell'Angelo, che a vendere la
panina fosse la "Compagnia", antica istituzione, che provvedeva a
farla cuocere in uno dei forni tradizionali del paese. http://www.subbiano.toscana.it/index.php?option=com_content&view=article&id=124&Itemid=43
Altre
fonti riportano invece che questo pane veniva portato in chiesa il giorno di
Pasqua insieme alle uova a
benedire e mangiato poi a colazione insieme a tutta la famiglia.
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