
Quale miglior invito per un toscana DOC di quello offerto dal "
Expo Rurale Toscana 2014 di preparare e reinventare una Panzanella!!! "Panzanella che si fa in tre perché declinandola tre volte si riesce a racchiuderci quasi l'interezza della produzione "Toscana ne emergono caratteristiche tipiche di una terra meravigliosa e prodiga di mille fantastici ingredienti. Il pane innanzitutto, immancabile, unico, che parla da solo la lingua di chi la terra la coltiva da secoli. Ed ecco che tre sono le sfumature proposte:

Bianco Semintegrale e Integrale rigorosamente a lievitazione naturale di "Montegemoli, piccolo borgo di forma ovale quai a ricordare le sue forme di pane, nella provincia di Pisa. Diversi i profumi, diversi i sapori, diverse intensità che si sposano ognuna con altrettanti tipici sapori. Nel bianco la tradizione: cetrioli, "pomodori costoluti fiorentini, "cipolla di Certaldo, basilico, aceto bianco, sale e pepe, olio fruttato intenso per dare corpo e sapore, olio che nel crescendo dei sapori diminuirà la sua intensità per non sovrastarli ma solo enfatizzarli. Nel semintegrale si ritrovano ancora pomodori e cipolle ma si aggiungono i fagioli zolfini, le acciughe marinate con prezzemolo, aglio e peperoncino e pecorino fresco per niente stagionato, si sottraggono cetrioli e basilico e si aggiunge un tocco leggero di menta. Cambiano profumi ed intensità, restano i

sapori genuini della terra che si mescolano a quelli del mare, sono Livornese di adozione e il pesce azzurro è un must irrinunciabile….e per finire la farina integrale che domina con i suoi sentori forti e definiti, richiamo a tutto ciò che di natura parla. Si mescola ad un pecorino leggermente stagionato una versione trovata con dei pistacchi, nota croccante di questa preparazione, alla quale si aggiungono olive nostrane quelle preparate dalle nonne sotto ranno come un tempo, e una delicata salsiccia di cinghiale

ma forse con il senno di poi avrei potuto aggiungere una autenticissima sbriciolona che purtroppo però nelle terre Livornesi non si trova. Eppure con i suoi odorosi semi di finocchio avrebbe rinvigorito il tutto regalando un'innovativa alternativa. Un goccio di delicatissimo olio, niente aceto ne altre acidità; ultimando il tutto un po per gioco, un po per i colori un po ad accentuare i già presenti sapori, gelatine di pomodori e cetrioli germogli di basilico, timo e menta con i suoi fiori uniti a quelli profumatissimi di pomodoro! Questa è la mia trilogia è puro campanilismo sfrenato, ereditato, che sfocia in un profondo amore per la cucina di questa nostra magnifica regione! Poi… penso a Marco Stabile, alla sua cucina, accarezzo il sogno di poterla condividere per un giorno, forse irrealizzabile ma di sicuro un meraviglioso incentivo!!!
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